
Autore: Edi Grzunov
Data di pubblicazione: 04 aprile 2025
LA TECNOLOGIA DÀ UNA MANO AL CONSULENTE
Tecnologia e consulenza: un binomio umano
In un'epoca in cui la tecnologia permea ogni aspetto della vita, anche la consulenza finanziaria si sta confrontando con l’integrazione digitale all’interno dei propri processi. Tuttavia, c'è un punto fermo che non può essere dimenticato ed è quello per cui la tecnologia non sostituisce la relazione, bensì la potenzia. Se introdotta adeguatamente. L'errore più grande, infatti, sarebbe quello di considerare l'innovazione come un fine, anziché come un mezzo.
La consulenza finanziaria è, e resterà, un'attività profondamente umana, l’empatia e la visione sono al centro della relazione tra il consulente e il proprio cliente. Ciò che cambia è la qualità dell'interazione tra loro: più dati, più strumenti, più possibilità, più capacità di calcolo. Ma il cuore restano la relazione, il dialogo e la fiducia.
L'intelligenza artificiale come un effetto leva
Nel dibattito sull'intelligenza artificiale, è facile lasciarsi attrarre da scenari futuristici o distopici. Ma la vera riflessione, oggi, deve essere un'altra: che tipo di intelligenza vogliamo al fianco del consulente finanziario?
Non un sostituto, ma un'estensione. Non un algoritmo che prenda decisioni al posto nostro, ma uno strumento che ci permetta di vedere meglio, ascoltare di più, capire prima. L'intelligenza artificiale può rendere il consulente più umano, non meno: liberandolo da compiti ripetitivi, offrendogli insight più precisi, potenziando la capacità di previsione e personalizzazione.
In questa visione, l'IA non è alternativa al consulente, ma energia aggiunta al suo ruolo.
Un esempio che può introdurre facilmente la questione è l’impatto che l’intelligenza artificiale può avere nella generazione della reportistica on demand o nella gestione delle attività amministrative. Queste ultime, secondo Vanguard, occupano quasi il 23% delle ore di lavoro di un consulente. Un classico esempio di come il tempo possa essere utilizzato meglio se indirizzato verso la relazione con il cliente (ma anche nella gestione dei portafogli o nell’aggiornamento professionale).
Dal cliente al centro al consulente come pivot
Il paradigma della consulenza globale non si limita più a mettere il cliente al centro. Oggi è il consulente a diventare il perno strategico attorno a cui ruotano competenze, tecnologie e servizi specialistici. Lo stesso vale per l'adozione della tecnologia.
Il consulente non è un passivo fruitore di strumenti digitali, ma l'interprete intelligente di un ecosistema sempre più articolato. Come già avviene nella relazione con fiscalisti, avvocati, esperti immobiliari e assicurativi, anche il rapporto con la tecnologia deve essere curato, governato, integrato.
Essere "pivot" significa proprio questo: saper valorizzare ogni componente dell'ecosistema consulenziale, dando coerenza e senso al tutto.
La tecnologia al servizio della fiducia
La sfida non è tecnologica, ma culturale. Si tratta di comprendere che l'innovazione è efficace solo quando migliora la qualità della relazione. Quando permette al consulente di essere più presente, più rilevante e più vicino.
Il futuro della consulenza finanziaria sarà segnato dall'integrazione intelligente tra competenze umane e strumenti tecnologici. Ma il centro resterà la fiducia. E la fiducia non si automatizza.
L'immagine di questo articolo è stata creata da una foto reale modificata con l'intelligenza artificiale, le imperfezioni sono state volutamente mantenute. (prompt: "crea l'immagine di una mano robotica che tiene il foglietto. sostituisci solo la mano, il resto non modificarlo", data: 03/04/2025, modello: GPT-4o)
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